
5 e 53
Brucano i lampioni
nelle pozzanghere di cielo,
arance color di miele vanno morendo
dolcezza, e come un tremolo
sbiadito negli specchi
soliloqui
di colonne barocche
e lastricati
uno sguardo in avanti
il capriccio dello spirito
soltudine
misantrocrazia quanto basta
ora è indaco, ora violetto
il temporale lontano
il richiamo di Tokyo
dolore liquido
sul bianco del telaio
l'alba malinconica
e l'abrasione di un milione di gocce
sulla pelle
la musica lontana
nella vergine luce
gracchio di piacere
pedalando per via Roma
le 5 e 53
la rana torna a casa
la rana torna a casa
il bordo lontano
di monti frastagliati
l'alba avara di rosa
e l'abrasione di mille scintille
sulla pelle
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