
Culla
Culla di immagini
culla del suono
giaciglio di pietra nera
pare un buffo soprammobile
due steli da dentro
scendono i gradini del mare
le scale di cenere incise
l'intaglio più difficile
due gambe di azzurro,
le sole a camminare
e quanta meraviglia possiedono
e io non proverei timore
nel diluire olii ed essenze
se riuscissi
se volessi
la mia culla
vuota ora
nè suono, nè immagine.
.
.
.
Carta stagnola
Il mondo in scale di grigio
di celeste neppure l'ombra
L'ombroso regno del nero,
pigre lumache
neri lombrichi
aspettiamo nel guscio l'antico mattino
silohuettes monocromatiche
ci tengono al giogo
Inutile cercare profili,
invoglianti litorali
se nemmeno ricordo
il colore e la forma del sole.
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